Unità Pastorale Padre Misericordioso

parrocchie di Coviolo, Preziosissimo Sangue, Sacro Cuore – Reggio Emilia

Padre Misericordioso

cropped-chagall-filsprodigue-grande2.jpg

 

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Lc 6,36-38


 La realtà territoriale

“L’appartenenza ad un determinato territorio geografico è la ragione per la quale apparteniamo ad una determinata parrocchia.
Questa ragione è dettata dalle circostanze più che da una nostra libera scelta: corrisponde quindi certamente ad una vocazione “provvidenziale” e quindi ad un esperienza religiosa insostituibile.

La comunità territoriale è quella nella quale risiede la famiglia e quindi corrisponde al rapporto più completo, più vero sacramentale dei fedeli. La parrocchia è di fatto la comunità delle comunità familiari insediate su di un determinato territorio.

La parrocchia offre un luminoso esempio di apostolato comunitario, fondendo insieme tutte le diversità umane che vi si trovano e inserendole nell’universalità della Chiesa. I laici si abituino ad agire nella parrocchia in stretta unione con i loro sacerdoti apportino alla comunità della Chiesa i propri problemi e quelli del mondo, nonché le questioni concernenti la salvezza degli uomini, perché siano esaminati e risolti con il concorso di tutti; diano, secondo le proprie possibilità, il loro contributo a ogni iniziativa apostolica e missionaria della propria famiglia ecclesiale. (Apostolicam Actuositatem, III – 10)”

Dalla Lettera ai fedeli della parrocchia del Preziosissimo Sangue 1962

Le unità pastorali

“Le Unità Pastorali già sono o nel tempo diventeranno luoghi in cui, sotto la guida dei sacerdoti, i diaconi, i consacrati e i laici formeranno una realtà unitaria, articolata in più comunità congiunte tra loro in modo stabile. All’interno di esse ciascuno potrà esprimere la propria vocazione secondo il disegno di Dio e per la testimonianza a Cristo nel mondo.

Ordinariamente non esistono comunità cristiane senza sacerdoti, uniti al loro vescovo, poiché il centro da cui sgorga tutta la vita della Chiesa è la celebrazione dell’Eucarestia. Tuttavia cosa potrebbero i presbiteri nella nostra Chiesa senza i diaconi, i consacrati e i laici? Immagino comunità che siano come luci poste sul monte (cfr. Mt 5,14). Fondate sulla preghiera comune, sulla bellezza della celebrazione liturgica, sull’Eucarestia ricevuta e vissuta, nello studio e nella meditazione della Parola di Dio, nella carità verso i propri fratelli, verso i poveri, gli sconosciuti, i lontani. Tutto ciò alimenterà e guiderà la testimonianza della fede e della speranza cristiana, sguardo e giudizio sulla vita inevitabilmente in contestazione verso un mondo che non riconosce più Dio e che fa del potere, del piacere e della sopraffazione i propri idoli”.

Tratto da Lettera del Vescovo Massimo Camisasca in Orientamenti diocesani  per le Unità pastorali scarica il documento. orientamentiper20le20unita20pastorali